Barretta proteica o caramella travestita? 7 indizi sull'etichetta che svelano lo zucchero nascosto
- Michele Operoso

- 21 mag
- Tempo di lettura: 2 min
Le barrette proteiche sono tra gli snack più venduti nel mondo del fitness: pratiche, veloci, tascabili. Ma è davvero tutto oro quel che luccica? Molte barrette che promettono "zero zuccheri" o "high protein" nascondono in realtà un carico glicemico insidioso, dovuto a zuccheri mascherati sotto altri nomi. Questo articolo ti guida a leggere l'etichetta come un professionista, per distinguere i veri alleati della tua composizione corporea dai dolci camuffati da fit-food.

1. Attenzione a "sciroppo di..."
Se tra i primi ingredienti leggi "sciroppo di glucosio", "sciroppo di riso", o peggio "sciroppo di mais" (corn syrup), sei davanti a una fonte concentrata di zuccheri ad alto indice glicemico. Anche se non si chiama "zucchero", l'effetto metabolico è simile, se non peggiore.
2. Il maltitolo non è un tuo amico (soprattutto se cerchi definizione)

Molti prodotti dichiarano "senza zuccheri aggiunti" ma contengono polioli come maltitolo, sorbitolo o xilitolo. Questi dolcificanti hanno calorie, possono alterare la flora intestinale e dare effetti lassativi. Il maltitolo, in particolare, ha un impatto insulinico non trascurabile.
3. "Fibre" che non sono fibre
L'inulina o la polidestrosio vengono spesso usate per gonfiare il contenuto di fibre, ma in quantità eccessive possono fermentare e causare gonfiore addominale. In più, servono spesso a mascherare un prodotto dolce, dando corpo alla barretta ma senza valore nutrizionale reale.
4. Occhio all'ordine degli ingredienti
Per legge, gli ingredienti vanno in ordine decrescente di quantità. Se il primo ingrediente non è una fonte proteica (come proteine del latte, whey o albume), ma un dolcificante o una farina, siamo più vicini a una merendina che a uno snack post-allenamento.
5. Proteine di scarsa qualità
Le proteine vegetali isolate (come quelle di riso o pisello) sono spesso usate per abbassare i costi, ma hanno un valore biologico inferiore. Se il prodotto non specifica la fonte proteica o usa "miscela brevettata", c'è poco da fidarsi.

6. Più di 10 ingredienti? Diffida.
Una barretta con 20 o più ingredienti (molti dei quali impronunciabili) tende a essere un prodotto ultraprocessato. L'obiettivo dev'essere: pochi ingredienti, chiari, comprensibili. Come per il cibo vero.
7. Dove sono i grassi buoni?
Un buon snack proteico dovrebbe contenere anche una piccola quota di grassi "veri": frutta secca, burro di arachidi puro, cocco, semi oleosi. Se leggi "olio vegetale non specificato" o peggio "olio di palma frazionato", sappi che stai masticando una barretta di marketing, non di salute.
Conclusione
Non farti ingannare dalle promesse in etichetta: la vera verità è scritta sul retro, tra le righe della lista ingredienti. Impara a leggere con occhio critico e scegli solo barrette che siano coerenti con i tuoi obiettivi di ricomposizione corporea. Meno zuccheri nascosti, più risultati visibili.




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